lunedì 7 giugno 2010

Graffiti su un vagone. Rischia 3 anni di carcere

Provate ad indovinare in quale città sarà applicata una pena così esemplare. Avete 10 secondi di tempo per pensarci, ma oggi sarò magnanimo e ve ne concederò il doppio.
Se avete pensato ad una città italiana siete fuori strada, infatti la notizia giunge dalla lontanissima Singapore. Vi invito a leggere l'articolo pubblicato dal sito Varese Notizie, che qui riporto integralmente...offre uno spunto per molte riflessioni.

Rischia una pena corporale e tre anni di carcere il cittadino svizzero accusato da un tribunale di Singapore di essersi introdotto illegalmente in un deposito delle metropolitana e di aver imbrattato un vagone con dei graffiti.

L'uomo di 32 anni è stato arrestato il 25 maggio a Singapore dopo essersi introdotto, assieme a un britannico, in una zona dall'accesso vietato.

Stando al capo d'accusa i due avrebbero compiuto atti di vandalismo su beni pubblici, tagliando la recinzione e imbrattando il treno. Il giudice ha fissato una cauzione pari a circa 82'000 franchi. Il passaporto del cittadino elvetico è stato confiscato. L'ambasciata elvetica fornirà un sostegno consolare, ma non intende interferire nel processo. Singapore, dove ordine e pulizia regnano sovrani, infligge sanzioni durissime ai trasgressori.

Un atto di vandalismo può essere punito con otto colpi di bastone, tre anni di prigione e 2000 dollari di multa (circa 1650 franchi). La città Stato accorda inoltre una grande importanza alla sicurezza della sua rete di trasporti pubblici, per timore di attacchi terroristici. La vicenda ricorda il caso del cittadino svizzero in Thailandia, che nel 2007 era stato condannato a dieci anni di reclusione per aver dipinto di nero alcuni ritratti del re Bhumibol. Per sua fortuna, il sovrano, che intrattiene ottimi rapporti con la Svizzera, lo aveva in seguito graziato.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

in germania uno stupratore si becca 2 anni di carcere, un writer 2 anni più multa o lavoro di pubblica utilità, quindi non venitemi a dire che c è giustizia, il writing è ormai una componente del nostro mondo e come per ogni cosa c è chi lo fa bene e con coscenza e cè chi lo fa solo cosî per divertimento, ma io vi dico che la gente che come me ama il writing in tutte le sue forme non smetterà mai di dipingere. A noi non interessa se ci pulite perchê è il vostro lavoro, ma badate bene che "per ogni pezzo che scompare ce ne sono altri tre pronti".
il nostro amore non è la vostra legge

n@po ha detto...

E'indubbio che il writing sia una componente della nostra civiltà, ma andrebbe regolamentato. Non puoi prenderti la briga di venire a realizzare il tuo pezzo sul mio palazzo e su nessun'altro edificio. Perché, invece, non provate a dialogare con le amministrazioni comunali, sono sicuro che vi lascerebbero numerose superfici per esprimervi. Nel mio Comune, più di una volta, è accaduto qualcosa del genere e sono stato il primo a dire "hanno fatto davvero un bel lavoro".