lunedì 3 gennaio 2011

Ripulita la Chiesa di Santa Chiara

«Miracolo» natalizio anche su due importanti siti e montimenti cittadini, ripuliti dai graffiti da misteriosi giustizieri. Dopo la vicenda della Cappella Pontano è la volta della facciata della Chiesa di Santa Chiara, patrimonio mondiale Unesco dal 1995, e di Castelcapuano, finalmente puliti. Ma l'associazione «Portosalvo Giovani», composta da neolaureati in Restauro del Comitato civico di Portosalvo, lancia comunque un allarme documentato da un ampio reportage fotografico dei siti: «La pulitura abusiva arreca spesso più danni dell'inchiostro delle bombolette spray. All'analisi visiva il tufo giallo napoletano si presenta notevolmente polverulento, lo strato superficiale non è compatto e biancastro e ciò è dovuto ad una forte abrasione che ha sottratto il primo livello della pietra. Probabilmente si tratta un risultato ottenuto attraverso l'utilizzo di una sabbiatrice, o di uno strumento simile, utilizzato da un operatore che con il restauro non ha nulla a che fare». I giovani restauratori napoletani rivendicherebbero per i monumenti sfregiaci un servizio pubblico comunale che assoldi professionisti qualificati al fine di evitare a chiunque di mettere mano sui monumenti.
Fonte: Il Corriere del Mezzogiorno 
Successivamente si è scoperto che l'opera di pulizia è stata effettuata da tre ragazze  la mattina della vigilia di Natale. A Napoli i monumenti, gli edifici storici, le statue e le chiese, come la Basilica di Santa Chiara, sono continuamente offesi dall'inciviltà della gente. E c'è chi si è stufato di vivere nel degrado, si è rimboccato le maniche ed ha dato una bella pulita alle superfici esterne della Chiesa. Se si fosse trattato di un qualsiasi edificio, di sicuro nessuno si sarebbe sognato di attaccarle, ma trattandosi di un complesso del 1300, qualche perplessità potrebbe sorgere. Dobbiamo essere riconoscenti all'opera di pulizia messa in atto da queste tre ragazze o dobbiamo condannare il loro gesto, ponendolo alla stregua di coloro che hanno imbrattato le superfici dell'antico monastero? A chi volesse approfondire la questione, visualizzando anche la galleria d'immagini, consiglio di entrare nel Forum del Comitato Civico S. Maria di Portosalvo.

7 commenti:

Portosalvo Giovani ha detto...

Vorrei fare due precisazione perché purtroppo nessuno si è "rimboccato le maniche perché stufo del degrado". le tre ragazze che si sono rimboccate le maniche per riempirsi le tasche infrangendo la legge perché mettere le mani su un monumento, che si sporchi o si pulisc, è reato PENALE!

Intendo sottolineare il paradosso per cui un gesto di “senso civico” (ripulire la facciata di una chiesa) potesse essere sanzionato su denuncia del Comune di Napoli (che non aveva però provveduto lui ad organizzare un servizio di manutenzione e ripulitura dei monumenti imbrattati). L’articolo ha indubbiamente centrato la contraddizione, ma -a mio parere- il collega si è schierato dalla parte che i napoletani ben conoscono, cioè quella dell’”arrangiarsi” (tentata soluzione individuale in alternativa alla mancata o inefficiente soluzione dei problemi concreti da parte delle istituzioni). Per me questo è riassumibile nel tema della “legalità”: i cittadini devono continuare ad arrangiarsi oppure democraticamente adoperarsi affinché le istituzioni funzionino, cioè svolgano i loro compiti ?!?
“Con il secchio e con la spugna” fu un’iniziativa concreta e simbolica di ripulitura di taluni monumenti che tempo fa il Comitato civico di Portosalvo di Napoli (con l’ausilio di giovani laureati in restauro) attuò allo scopo di mettere in mora il Comune di Napoli per il mancato allestimento del servizio di manutenzione e ripulitura dei monumenti imbrattati (servizio che esiste e funziona in altre citta d’arte italiane). L’iniziativa ebbe riscontro a livello mediatico, non procurò danni ai monumenti ed avviò un’iniziale interlocuzione con le istituzioni. Ecco bisogna proseguire in un percorso che coniughi legalità e professionalità. Questo è a mio avviso il “senso civico”: coniugare la propria indignazione con procedure e metodi non violenti al fine di far sì che le istituzioni svolgano i loro compiti! Non certo continuare ad arrangiarsi, con le conseguenze negative prodotte da interventi non professionali! In mancanza di un medico mica si fa intervenire un “barbiere” (anche se nei secoli scorsi le due funzioni erano interconnesse)!
Concludo con una surreale e provocativa proposta nella scia dell’arrangiarsi nei riguardi del tema dei rifiuti. Una catena di Sant’Antonio relativa alla monnezza: ogni cittadino di Napoli e provincia “regala” a dieci amici o conoscenti di fuori regione dieci sacchetti di monnezza. Nell’attesa che le istituzioni preposte organizzino un efficace ed efficiente servizio di smaltimento dei rifiuti, questo “senso civico” operativo potrebbe essere l’equivalente del “senso civico” di chi ha “ripulito” dagli imbrattamenti la Chiesa di Santa Chiara di Napoli.

n@po ha detto...

Vi ringrazio di essere intervenuti nella discussione.
D'istinto mi verrebbe di appoggiare l'iniziativa messa in campo dalle tre ragazze (la loro identità è sconosciuta?). Napoli, e lo sappiamo tutti benissimo, tra i suoi atavici problemi annovera anche la pessima gestione dell'immenso patrimonio artistico cittadino. Non esiste un nucleo specializzato nella rimozione dei graffiti! Più volte, nel blog, ho segnalato delle situazioni che in qualsiasi altra parte d'Italia avrebbero sollevato un'ondata generale d'indignazione, ma non a Napoli. Qui, ormai, la gente sembra essere rassegnata ed in questo momento storico i "problemi" sembrano essere altri (vedi rifiuti). Voi stessi avete documentato lo stato di alcuni monumenti di Napoli in un interessante reportage. A questo punto mi chiedo, il singolo cittadino cosa può fare? Aspettare che Napoli si sciolga sotto i colpi di vernice o intervenire in prima persona?
E qui subentra la ragione, non sarebbe pensabile che cittadini armati di solventi, spugne abrasive e sabbiatrici vadano in giro per la città, ripulendo i monumenti storici. E se, invece, fossero organizzati in associazioni con a capo dei restauratori professionisti? E'chiaro che il Comune di Napoli è incapace.
In questo momento mi è venuto in mente il restauro della Galleria Principe messo in atto dall'amministrazione partenopea. Se quello è il modo di eseguire un restauro, siamo davvero messi male!

MoTs ha detto...

In quel modo, cioè a colpi di idropulitrice (alla "an do cojo cojo"), si fa presto a togliere una scritta. Peccato che ti porti via in un'attimo anche qualche miliimetro di superficie in tutta la zona circostante (ovvero 50-100 anni di naturale vita della pelle dell'opera) ...Se poi a farlo è un vero "cane" ci lascia pure mezza scritta non tolta sulla pietra. Restauro? Se il restauro è rallentare gli effetti degradanti delll'azione del tempo, direi che qui si è di fronte ad un opposto risultato. Userei quindi la parola "danno".

Anonimo ha detto...

Buona giornata a tutti, è bello sentire che ci sono persone alle quali interessa ancora il decoro della propria città,i monumenti, i palazzi storici di cui questa città ne è ricca;ma, purtroppo come capita molte volte non è il singolo cittadino o il gruppo di cittadini volenterosi a poter cambiare alcune situazioni e ne abbiamo molti esempi da nord a sud, infatti il mio lavoro principale è la rimozione di graffiti e scritte da monumenti e palazzi d'epoca deturpati è chiaro che le amministrazioni comunali devono far quadrare i bilanci e non vi è la possibilità di fare un accordo come può capitare con un privato di dire : mi paghi quando ce li hai perchè tecnicamente non è fattibile.
Mi auguro che l'Amministrazione Comunale interpelli Ditte specializzate o emetta un bando di gara e non si affidi specialisti improvvisati come mi è capitato di vedere in grandi città dove c'erano personaggi che idrosabbiavano facciate in stile liberty con abrasivi come la quarzite e senza regolare la pressione del getto in uscita...............risultato un vero disastro, rivestimenti in cemento decorativo completamente smangiati dalla troppa pressione e dalla non professionalità.
Napoli è un pò distante ma ci farei un pensierino.......

n@po ha detto...

@Anonimo
Ogni Comune, qualora non abbia nel suo organico un nucleo ad hoc, dovrebbe prendere accordi con ditte specializzate nella rimozione dei graffiti. La città di Napoli, per l'appunto, dovrebbe muoversi in tal senso. Tu in quali città operi?

Portosalvo Giovani ha detto...

Abbiamo segnalato l'accaduto alla soprindentenza che ci ha risposto in modo molto imbarazzato dicendo che sanno di questa pulitura e che hanno preferito non mettere il cartello previsto dalla legge per poter pulire dieci metri di tufo in più...naturalmente sulla qualità del restauro hanno glissato con un no comment!!! O_O
così almeno abbiamo dimostrato che non si tratta di volontari ma di persone che hanno preso dei soldi per fare un lavoro professionalmente scadente

n@po ha detto...

Mi fa piacere che la realtà sia venuta a galla.