«PENE PIU' SEVERE» - «Il procedimento è stato celebrato secondo il nuovo rito, dal momento che l'episodio è posteriore all'otto agosto 2009, ovvero al giorno in cui è entrata in vigore la riforma dell'articolo 639 del codice penale prevista dal "pacchetto sicurezza" - ha spiegato il vicesindaco e assessore alla sicurezza Riccardo De Corato -. Ovvero giudizio davanti al Tribunale e non più davanti al Giudice di pace». «Come avevo avvertito ora si fa sul serio, e ciò lo si deve alle richieste di pene più severe avanzate dal Comune di Milano - ha aggiunto De Corato -. L'Amministrazione ha da tempo intrapreso una battaglia severa contro i writer».
I COSTI - Il vicesindaco ha ricordato che Atm ha dovuto pagare 6 milioni di euro nel 2010 per rimediare ai vandalismi perpetrati sui mezzi pubblici, che finora sono 11 i procedimenti chiusi davanti al Giudice di pace con relative condanne e 83 le denunce del Nucleo Tutela Decoro Urbano della Polizia locale. Contro i writer, infine, sono state emesse, dal 2008 ad oggi, 183 sanzioni da 450 euro in base all'ordinanza sindacale. Milano, come ha riferito De Corato, è finora l'unico Comune che porta in giudizio i writer, e chiederà la costituzione di parte civile in altri due processi: quello contro quattro stranieri che hanno imbrattato con alcune scritte la saracinesca di un negozio in via Vitruvio e quello contro un italiano sorpreso a scrivere i muri del sottopasso di via Comasina-Astesani.
Fonte: milano.corriere.it